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"La via dei simboli"

All’inizio dell’articolo lei parla di un architetto, a cui Utzon deve il successo del concorso di Sidney, del quale non avevo mai sentito parlare; la mia curiosità mi ha quindi portata a cercare notizie su Saarinen per capire il motivo della sua chiaroveggenza.
Ora posso dirle che Eero Saarinen fu uno trai primi a concentrarsi su nuove forme, su coperture dalla sagoma sinuosa.
 

Forse è per questo che diede ad Utzon la possibilità di dar vita ad una nuova visione architettonica non più legata alla funzionalità dell’edificio, ma allasua capacità di essere il simbolo di un forte cambiamento della parola “monumento”.
Negli anni 50-60 anche lo spagnolo Felix Candela sperimentava coperture eccezionali per grazia e movimento.
 

Quegl’anni furono il passaggio ad una architettura “magica”, capace di lasciare il segno nel cuore di esperti e non.